“Un cane corre per strada, inseguito da un ragazzo”.
In questo fulminante incipit c’è già tutto il romanzo dello scrittore israeliano David Grossmann: una storia dall’ intreccio sapiente che affronta temi difficili quali l’ adolescenza e le sue contraddizioni nella ricerca di sé; la fragilità che precipita nell’ illusorio e devastante scudo della droga e il coraggio contro le storture del mondo che rasenta l’incoscienza; l’ aurora del sentimento amoroso e le insidie dell’amicizia fra pari sempre in bilico tra sincerità e conflitto; la solitudine e la necessità di legami autentici e vitali.
Il cane – in realtà una cagna – di nome Dinka è stato accalappiato dagli addetti comunali mentre vagava in strada. Il ragazzo che la insegue è Assaf, un giovane sedicenne introverso, temporaneamente in servizio presso i servizi municipali mentre la sua famiglia è in visita oltreoceano dalla sorella Refi. Egli è stato incaricato di ritrovare i proprietari a cui restituire Dinka.
Ma la corsa frenetica intrapresa da Dinka appena liberata dalla sua gabbia si trasforma per Assaf in un complesso e inquietante percorso iniziatico e di formazione, che attraversa territori sconosciuti tra contrasti familiari, ribellioni adolescenziali e degrado, per approdare infine alla rinascita attraverso una nuova e più matura consapevolezza di sé.
Dinka corre incessantemente per le vie di Gerusalemme alla ricerca della sua padrona Tamar, una coraggiosa, intraprendente e ostinata ragazza anch’ ella adolescente, che si è allontanata da casa per ritrovare il fratello tossicodipendente Shay, incappato nelle grinfie di un’organizzazione malavitosa di cui è divenuto schiavo.
Tutt’ intorno un brulicante universo di giovani artisti di strada in fuga dalle costrizioni della vita comune e “borghese”, resi vulnerabili dalla loro stessa spiccata sensibilità, che li trasforma in facili prede di individui senza scrupoli pronti a sfruttarne del doti artistiche in cambio di “protezione”; incapaci, come Shay, di ribellarsi perché la loro volontà è annullata dalla distruttiva seduzione della droga, generosamente fornita dall’ “impresario” Pellah.
Assaf rincorre Dinka che cerca Tamar che a sua volta cerca Shay per salvarlo, supplendo alla colpevole rassegnazione rinunciataria dei loro genitori.
Tutto il romanzo è costruito su questa ininterrotta “queste” all’interno di un vorticoso alternarsi di piani temporali, in cui il ruolo della famiglia, inconsapevole o assente, è assolto da alcuni adulti che intessono attorno ai protagonisti una rete vicaria di solidarietà e aiuto, ammessi solo in parte a penetrare nel loro complicato ma profondo mondo interiore e nei loro contraddittori e spesso dolorosi sentimenti, che tuttavia intuiscono e rispettano.
Assaf, improvvisatosi detective, scopre come in un puzzle che lentamente si ricompone la personalità carismatica e misteriosa di Tamar e la insegue con Dinka ben oltre i confini del proprio incarico, determinato a trovarla. In questo inseguimento incrocia figure enigmatiche e singolari che gli svelano alcuni particolari del suo carattere e nello stesso tempo gli aprono prospettive del tutto inedite sul mondo: suor Teodora, che non esce da cinquant’anni dalla torre della chiesa in cui è stata relegata a dodici anni e che conosce la realtà esterna solo attraverso i libri; e Matzliah, un giovane solitario che a causa del suo viso deturpato da un’ ustione non ha amici salvo Tamar, che crede cieca e alla quale parla della sua passione per le stelle, dei quasar e buchi neri, delle supernove e dell’ universo in espansione.
La corsa senza tregua di Dinka, quasi umana nel suo legame indissolubile con la padrona e nella fiducia che ripone nei suoi “aiutanti”, e di Assaf è scandita da una sorta di ammaliante colonna sonora: le canzoni che Tamar canta con voce purissima in strada nel tentativo di arrivare alla “casa degli artisti” dove Shay è prigioniero e la musica che questi suona con abilità straordinaria sulla sua chitarra. Un sottofondo musicale su cui sembra modularsi anche il ritmo del respiro di Dinka, dei pensieri confusi di Assaf e dei trasalimenti interiori dell’ intrepida Tamar, sempre più pericolosamente invischiata nella sua rischiosissima impresa.
Il finale, delicato e intenso, sarà svelato al lettore con il suo messaggio (di speranza?) solo se sceglierà anche lui di correre, pagina dietro pagina, con Dinka e Assaf.
Adolescenza Droga Amicizia Amore Famiglia Animali